Pensioni Quindicenni niente antipici pensionistici

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Per la categoria dei cd lavoratori quindicenni ancora una volta il Governo ha pensato bene, con l’ultima Ldb 2017, di relegarla nel dimenticatoio, nonostante siano anni che aspettano una modifica alla Legge Fornero 2011 per entrare in pensionamento, quindi niente anticipi pensionistici come conferma la Ldb 2017, riguardo all’Ape agevolata è stato riconfermata la regola dei 20 anni minimi di contribuzione per cui le speranze dei cd quindicenni sono rimaste deluse per l’ennesima volta.

Una discriminazione che ha dell’incredibile, ma leggiamo uno stralcio dell’articolo di Pensioni oggi, scritto da Valerio Damiano, che specifica in dettaglio la questione:

La Circolare Inps 16/2013 ha chiarito, infatti, che resta in vigore, anche dopo la Riforma Fornero del 2011, la possibilità per alcuni lavoratori e lavoratrici iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e alle forme sostitutive ed esclusive che hanno la pensione calcolata con il sistema retributivo-misto di mantenere il requisito contributivo previsto prima dell’introduzione della Riforma Amato del 1992 (articolo 2, comma 3 del Dlgs 503/1992) ai fini del conseguimento della pensione di vecchiaia.

Il beneficio spetta per quei lavoratori che si riconoscono in uno dei seguenti quattro profili: 1) coloro che hanno perfezionato 15 anni di contributi entro il 31 dicembre 1992; 2) sono stati autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione prima del 31 dicembre 1992 (indipendentemente dalla circostanza di aver versato o meno contributi volontari); 3) sono lavoratori dipendenti che possono far valere un’anzianità assicurativa di almeno 25 anni e risultano occupati per almeno 10 anni (anche non consecutivi) per periodi di durata inferiore a 52 settimane nell’anno solare (si tratta dei cd. lavoratori e lavoratrici stagionali o con attività lavorative discontinue); 4) sono lavoratori che al 31/12/1992 hanno maturato un’anzianità contributiva tale che, pur se incrementata dei periodi intercorrenti tra il 1° gennaio 1993 e la fine del mese di compimento dell’età pensionabile, non raggiungerebbero il requisito contributivo richiesto in quel momento.

La deroga suddetta riguarda solo il requisito contributivo. Non quello anagrafico. Le categorie sopra menzionate, pertanto, potranno nel 2017 pensionarsi solo alla normale età di vecchiaia stabilita dalla Riforma del 2011: 66 anni e 7 mesi gli uomini dipendenti e le donne del pubblico impiego, 65 anni e 7 mesi le lavoratrici dipendenti del settore privato e 66 anni e 1 mese le lavoratrici autonome. Per farlo, basteranno solo 15 anni di contributi invece che 20 anni.  Ma non potranno anticipare l’uscita nè con l’APe volontario (al prezzo di una decurtazione sulla pensione) nè attraverso l’APE agevolato, un sussidio assistenziale erogato dal 63° anno di età, misure che entrambe decolleranno il 1° maggio 2017 e dureranno in via sperimentale sino al 31 dicembre 2018. “Speriamo ci sia un cambio di rotta da qui a maggio, ricordano dai Comitati che rappresentano le istanze di questi lavoratori, almeno per quanto riguarda il requisito contributivo per conseguire l’APE volontario”

L’unica possibilità per questi lavoratori e lavoratrici di abbassare il requisito anagrafico per il pensionamento è quello di verificare se soddisfano le condizioni per accedere all’ottava salvaguardia pensionistica producendo apposita domanda, a pena di decadenza, entro il prossimo 2 marzo 2017. Per farlo i lavoratori in questione devono riconoscersi in uno dei profili tassativamente indicati nell’articolo 1, co. 212-221 della legge 232/2016 (autorizzati ai volontari o cessati dal servizio con o senza accordi con il datore di lavoro entro il 2011, eccetera). Una magra speranza perchè buona parte dei lavoratori quindicenni, soprattutto donne, ha cessato il lavoro prima del 2007 e dunque non entra comunque nel perimetro della suddetta agevolazione.’

Fonte:PensioniOggi

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3 commenti su “Pensioni Quindicenni niente antipici pensionistici

  1. Le derogate legge AMato hanno maturato 15 anni prima del 92, perciò sono 25 anni che aspettano e devono aspettare ancora, mentre gli statali nella stessa situazione sono 25 anni che prendono la pensione.alla faccia della legge uguale per tutti…..

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